La sessualità rappresenta un’area molto importante e delicata di confluenza dinamica in àmbito bio-psico-sociale dell’individuo, ove s’intrecciano, con valenze differenti, funzioni: genetiche, somatiche, psicologiche, spirituali, sentimentali, emozionali, comportamentali.
Si colloca alla base della dualità, da intendersi quale superamento dell’individualità naturale, per ciò, funzionale ai processi esperienziali nei quali ci si accinge ad agire verso la costruzione di una nuova comunità famigliare.
L’armonia di tutte le suddette funzioni è il fondamento del benessere complessivo della persona e del piacere reciproco generato, al quale mai si deve rinunciare.
Quando si lavora alla realizzazione di quel giusto mix di equilibrio nei vari sistemi convergenti – a vario titolo – sul fine da raggiungere ne deriva, talvolta, un’alta esposizione alla vulnerabilità.
All’assetto genetico e alla costituzione endocrina personale è legata, in gran parte, l’attrazione tra i sessi; così per l’identità di genere.
Alla sfera comportamentale, collegata alla sede cerebrale della memoria ove sono conservati i vissuti reali, compete la capacità di tessere relazioni soddisfacenti con soggetti esterni.
Sulla scorta di questa sintetica premessa derivano alcune importanti considerazioni:
- Sotto il profilo genetico – endocrinologico, ciascuno nasce e si evolve a seconda dell’imprinting di cui è dotato/a. L’attrazione verso le diversità somatiche dell’altro/a si svolge in modo istintivo e inconsapevole;
- Nella fase adolescenziale e in prima giovinezza è assai frequente la comparsa di una certa disforìa di genere legata, per lo più, alla necessità di approccio con un’altra persona per soddisfare la potente libido percepita; per l’uomo si manifesta col bisogno di penetrazione e per la donna con l’accettazione a ricevere;
- L’attrazione è spesso legata alle esigenze fisiche interiori e, solo con l’evolvere della maturità, si realizza che l’altro/a è anch’esso/a persona con tutte le proprie esigenze; il processo attrattivo è funzione preminente delle capacità sensoriali ove l’olfatto la fa da padrone nella cattura aerea dei ferormoni; mentre, sugli organi genitali sono concentrate terminazioni nervose tattili e recettoriali finissime in grado di elaborare un piacere specifico assoluto ed unico; tutto il resto fa parte di un processo mentale di elaborazione per sintesi legato per lo più alla vista, all’udito e al gusto;
- Appena effettuata a tutto tondo una prima selezione, si avvìa nell’individuo il complesso rituale del corteggiamento, unico e specifico; l’uomo si sofferma di più sulle apparenze fisiche; la donna temporeggia sugli aspetti caratteriali, personali e comportamentali, prima di concedere il suo consenso all’avanzamento verso le fasi successive; è molto difficile nei primi tempi riuscire a percepire la quasi certezza che l’altro/a sia esattamente la persona giusta; frequenti i ripensamenti;
- Tra due persone avviate verso l’esclusività del rapporto di coppia non sempre tutto fila liscio e, qualche volta, con il trascorrere del tempo e l’arrivo di accadimenti imprevisti, intervengono turbamenti tali da far temere per la buona tenuta dei legami, anche se sentimentalmente consolidati;
- Più avanzano gli anni e più la tenuta del rapporto duale si presenta complesso; si pensi ai traguardi volanti della menopausa e del climaterio maschile. In età avanzata una relazione di coppia perdura se, in precedenza, si erano ben consolidate altre forme di condivisione, complicità e reciproca intesa.
Ed ecco le più frequenti patologìe legate alla sfera sessuale:
1. DISFORIA DI GENERE
2. TIMIDEZZA
3. DIFFICOLTA’ DI SOCIALIZZAZIONE
4. POSSESSIVITA’ E GELOSIA
5. VAGINISMO (nella donna)
6. DISFUNZIONE ERETTILE (nell’uomo)
7. FRIGIDITA’ (nella donna)
8. EIACULAZIONE PRECOCE (nell’uomo)
Diagnosi e cura delle patologie sessuali
Porre una diagnosi circostanziata è il primo passo per dipanare la matassa sintomatologica presentata in setting dal/la paziente. Si tratta di un campo molto delicato, personale e riservato.
La maggiore difficoltà è data dalla determinazione del/la paziente nel voler raggiungere la soluzione al suo problema e dalla capacità del terapeuta di rendersi totalmente disponibile verso l’individuazione delle cause, con la conseguente applicazione delle metodiche più adatte ad ogni singolo caso clinico.
Non è sempre detto che le motivazioni siano sempre e solo di natura psicologica. Talvolta è lo stress o un evento traumatico, intervenuto a monte a scatenare la crisi di coppia.
L’ipnosi può diventare una metodica risolutrice quando le motivazioni del malessere sono prevalentemente di génesi psicologica.
Apprendere, per esempio, a dominare l’ansia da prestazione potrebbe rivelarsi la via maestra nel percorso psicoterapeutico, anche al fine di evitare lunghe ed estenuanti ricerche sul versante somatico che, comunque, non vanno escluse a priori.