Cos’è l’ipnosi?
Definizione: stato di coscienza modificato. Si differenzia dal sonno e dalla veglia, in quanto il soggetto ipnotizzato rimane collegato all’ipnologo tramite la parola e/o la comunicazione non verbale.
Se tra i due si sviluppa una buona empatia, con questa metodica riescono a transitare – tra chi induce e chi è indotto – molteplici messaggi condizionanti e decondizionanti.
L’induzione avviene in maniera sempre autoritaria e il raggiungimento del cambio di coscienza è una funzione molto personale; una buona ipnosi si ottiene quando il soggetto concede il suo consenso e se l’operatore possiede adeguate capacità e abilità.
In estrema sintesi, si tratta di un processo di apprendimento; infatti, quando il soggetto impara, può e deve fare da solo (autoipnosi).
In Psicoterapia la Tecnica Ipnologica consente di curare una pluralità di sintomi: stati ansiogeni e attacchi di panico, agorafobìa, claustrofobìa, timidezza e ricerca dei talenti nascosti, dipendenze minori, pregiudizi radicati nel profondo, amplificazione del dolore, dispercezioni somatiche, propensione alla tristezza, disturbi ipocondriaci e altre malattie psicosomatiche.
Fenomeni possibili e vivibili in stato ipnotico sono: attenuazione fino alla cancellazione del dolore fisico, rilassamento attraverso la distensione progressiva, visualizzazioni spontanee e guidate, regressione del pensiero verso vissuti anche post-traumatici nascosti nell’inconscio (ipnosi regressiva), innalzamento della soglia di autostima con superamento dei complessi di colpa e tant’altro ancora.
In un setting di psicoterapia con ipnosi ciò che conta è il rapporto di fiducia tra Persona che soffre e capacità del Professionista.
Aggiornamento in tema di ipnosi clinica – Articolo del Prof. Rocco Cacciacarne – febbraio 2020
L’ipnosi-clinica oggi – Articolo del Prof. Rocco Cacciacarne
Percorsi terapeutici con l’ipnosi
Il Dott. Rocco Cacciacarne, Iscritto al n° 2220 dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Verona e nell’Elenco degli Psicoterapeuti, concorda, di comune accordo con il paziente, la modalità terapeutica individuale più adatta per poter raggiungere – in tempi brevi – se non la guarigione completa, almeno la remissione dei sintomi principali.