Come esempio paradigmatico si prèndano le risultanze di un recente Studio (20/02/2015) condotto su un vasto campione di popolazione presso l’University of Chicago Medical Center e pubblicato su DIABETOLOGIA organo ufficiale dell’EASD (European Association for the study of Diabetes). Secondo la Prof. ESRA TASALI, conduttrice della Ricerca, esiste una correlazione diretta (per fortuna reversibile) tra ore di sonno perduto, aumento di peso e diabete di tipo 2. Infatti, il dormire poco altera tutta una serie di meccanismi ormonali, con conseguente aumento degli acidi grassi circolanti e lenta induzione di uno stato di insulino-resistenza.
In commercio ci sono farmaci molto validi per curare questo sintomo ma, qualche volta, gli effetti collaterali sono piuttosto sgradevoli. Un ciclo di psicoterapia breve centrata: a) sulla ricerca con auspicabile rimozione dei motivi sottesi all’insonnia e b) sull’apprendimento di tecniche facilitanti l’abbandono tra le braccia di Morfeo, consente di superare questo disagio così fastidioso per una buona qualità della vita.
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