In questa fase della vita si possono davvero raccogliere i frutti più pregiati di un lungo periodo di reciproca donazione; ove regna sovrano l’amore vero, il bene e il suo contrario si percepiscono empaticamente da entrambi. La riprova di questa affermazione sta nel constatare che se uno dei due si blocca per malattia, anche l’altro/a soffre di conseguenza; è come la rottura di un incantesimo. Se, al contrario, i legami di coppia non si sono, nel tempo, strutturati su basi veramente solide, si slatentizza il desiderio di allontanamento verso la via risolutiva del vincolo in atto; malattia = alibi per andar via (“non ce la faccio più…non sono un’infermiere”).
Fin qui, nulla quaestio. A volte – ed è più grave ancòra – la passività dell’uno/a contribuisce al progressivo e subdolo logoramento della relazione; armonia di coppia è, concettualmente, anche presa di posizione decisa e forte nelle situazioni ànomale; valga per tutte il seguente esempio: se uno/a dei due è caduto/a nel vizio dell’alcol, l’altra/o con dolcezza, tenacia e fermezza ha il dovere di proibirgli/le l’abuso ed esercitare su di lui/lei un controllo deciso sul comportamento deviato e non far finta di nulla. Amore è anche questo!
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